LA STAR DEL FUTURO : FEDERICO RASIC


Se per Joaquin Correa sono pronto a mettere entrambe le mani sul fuoco su una sua imminente consacrazione ai più alti livelli con questo secondo giovane calciatore preso in esame devo ammettere che è in questo elenco soprattutto perché, essendo uno dei miei “pallini” da un paio di stagioni, c’è la SPERANZA che diventi davvero un giocatore di altissimo livello.

Speranza che si basa soprattutto per quanto questo attaccante magro e altissimo ha saputo fare agli esordi con il Gimnasia y Esgrima La Plata nel 2012. Ma andiamo con ordine.

Federico Rasic, detto “El flaco” per le sue caratteristiche fisiche (194 cm per poco più di 80 kg di peso) può essere considerato la versione argentino/croata (possiede infatti la doppia nazionalità) di Peter Crouch, il filiforme centravanti inglese dello Stoke City. Stessa ottima tecnica con i piedi, forte nel gioco aereo (anche se un gradino sotto il biondo attaccante inglese) ma di certo assai più mobile e con un tiro decisamente più potente.

Caratteristiche quindi che ne fanno una specie in via di estinzione nel calcio “globalizzato” fatto di tiki-taka e ripartenze (nome “nobile” con cui i fighetti chiamano oggi il vecchio e tanto bistrattato contropiede) e chi, per come Rasic, Crouch, Carroll, Carrillo, Larrivey, Toni & co. vivono e si nutrono di cross dalla linea di fondo, che vanno a fare a sportellate per 90 minuti con i difensori centrali avversari, che fanno da punto di appoggio e da sponda per i compagni e che, nel frattempo, riescono anche a segnare qualche gol, i tempi sono assai grami … anche se proprio in Argentina questa tipologia di “prime punte” sta tornando abbastanza in voga (Vegetti, Caraglio, Furch, Carrillo, Abreu solo per citarne alcuni …)

Rasic tra l’altro è ancora giovanissimo. Ha 22 anni anche se è già da almeno due stagioni un nome noto agli appassionati di calcio argentino. L’impatto, particolarmente nel torneo inicial del 2012, fu devastante.

Con il Gimnasia Y Esgrima La Plata, guidato dall’eccellente Pedro Troglio, segna gol a raffica all’esordio fornendo prestazioni di altissimo livello (uomo partita in una vittoria interna contro il River Plate). Tutto sembra far pensare all’esplosione di un grande talento, di un attaccante che come si ama dire “sa fare reparto da solo” e in più segna con sorprendente continuità nel sempre più sorprendente Gimnasia di Mister Troglio. Qualche grande squadra (non solo in Argentina) inizia ad interessarsi a lui e pare che anche Croazia e Argentina siano pronte ad un braccio di ferro per assicurarsi le prestazioni del giovane ariete. Però improvvisamente le prestazioni del “Flaco” calano di livello, qualche incomprensione con Troglio e tante collocazioni in panchina fanno scemare l’interesse verso questo “grandote” dell’area di rigore.

A quel punto ci si mette pure una scelta cervellotica del suo Gruppo Manageriale e di suo padre, che agisce un po’ da tutor per Federico, dettata soprattutto da motivi economici: la scelta di venire ai ferri corti con Troglio stesso e la dirigenza del Gimnasia pur di trasfersi, con un ingaggio di altissimo livello, agli sconosciuti AMKAR PERM della Prima Divisione Russa.

Ad inizio 2014 Rasic intraprende l’avventura nella steppa e nel campionato russo … salvo però non giocare neppure un incontro ufficiale e perdendo condizione fisica, motivazione e autostima.

Al rientro in patria è accolto freddamente (eufemismo !) dal Gimnasia che lo lascia ai margini della prima squadra e che non lo convoca neppure per la preparazione.

Di lui però non si è dimenticato Martin Palermo, manager dell’Arsenal di Sarandì, squadra creata e voluta dall’ex deus ex machina del calcio argentino Julio Grondona (morto nel luglio di quest’anno e al quale a breve dedicheremo un articolo).

Palermo, che di centravanti se ne intende, vuole “el flaco” per il centro del suo attacco, per ridare lustro ad un Arsenal che dopo i successi a cavallo del 2011/2013 attraversa un periodo non esaltante.

La difficile trattativa con il Gimnasia (Troglio è comunque restio a lasciar andare il giovane attaccante) si chiude nei primi giorni di agosto di quest’anno alla immediata vigilia dell’avvio del “Transicion” (ultimo torneo della storia con la formula delle 20 squadre con partite di sola andata.)

Rasic però, dopo tanta inattività, è in condizioni fisiche precarie (altro eufemismo) e occorrono settimane di lavoro differenziato per vederlo raggiungere una condizione accettabile.

Ad oggi Fede non ha ancora giocato un solo incontro dal primo minuto accontendosi di 4 piccoli “cameo” a partita iniziata dove per’altro, se si esclude, il buon quarto d’ora nella disfatta contro il Quilmes, non ha certo fatto vedere ancora appieno le sue doti. Il contratto con l’Arsenal è di 18 mesi nei quali non è difficile prevedere che saranno quelli decisivi nella carriera del lungagnone di Mar del Plata.

Io però ci credo. Rasic ha le qualità tecniche per imporsi e anche caratterialmente pare un ragazzo già strutturato e determinato … ora però occorre giocare con regolarità e viste le ultime prestazioni degli attaccanti dell’Arsenal de Sarandi l’occasione dovrebbe presto arrivare.

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