Non esiste sulla terra una partita più affascinante, intrigante, appassionante, coinvolgente, emozionante, passionale e soprattutto indecifrabile. Boca vs River è la Milano-Sanremo del calcio.
Come la Milano-Sanremo è la classica ciclistica più affascinante, intrigante, appassionante, coinvolgente, emozionante, passionale e soprattutto indecifrabile nel ciclismo mondiale.
Attenzione; non vuol dire che sia “la più bella”. Anzi, non succede quasi mai. La Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro delle Fiandre o il Lombardia sono sicuramente più spettacolari e colpiscono di più l’occhio dello sportivo medio così come un Milan-Inter o un Arsenal-Totthenam o Real Madrid-Atletico Madrid sono derbies che spesso sono più ricchi di gol o di giocate spettacolari … ma il FASCINO di Boca vs River, come quello della Milano-Sanremo è semplicemente unico.
La cornice innanzitutto. A livello di coreografia siamo un gradino sopra tutti. E poi c’è la passione di questo popolo. In Argentina si respira e si vive calcio 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno. E perdere un derby per un tifoso “xeneises” o “millionarios” vuol dire mesi e mesi di supplizio in attesa di una nuova possibilità di rivincita.
Quest’anno però il calendario del calcio sudamericano l’ha davvero combinata grossa; 3 Boca – River in 13 giorni !!!
Si comincia domenica sera, ore 23.15 italiane, c’è FUTBOL PARA TODOS che porterà gratuitamente nelle case degli argentini e di tutto il pianeta calcio la prima di queste tre appassionanti sfide. Domenica sera si gioca per il campionato, le altre due (il 7 e il 14 maggio) si giocherà per la Copa Libertadores.
Pronostici ? Impossibile. Analisi tecnica ? Difficilissima.
Il Boca Juniors sta giocando un ottimo calcio. “El Vasco” Arruabarena sta davvero facendo un ottimo lavoro. Arrivato nella scorsa stagione ci ha messo pochissimo tempo a capire che gli “Xeneises” non avevano la qualità sufficiente per competere per le primissime piazze della Premier argentina. E così sono arrivati diversi nuovi giocatori che stanno facendo fare quel tanto atteso salto di qualità al famosissimo Club di Buenos Aires. Il reparto dove si è investito di più è quello nevralgico del centrocampo; Lodeiro è un giocatore di una qualità ben al di sopra della media e se si conoscevano le sue eccellenti qualità di “enganche” (il classico trequartista dietro le punte) nessuno (tranne forse lo stesso Arruabarrena) poteva immaginarlo centrocampista “completo” nel 4-3-3 utilizzato nelle ultime settimane. Con lui è arrivato un altro eccellente centrocampista, quel Pablo Perez che magari non colpisce “l’occhio” dello spettatore ma che si sta rivelando un fantastico acquisto, capace con le sue geometrie, con il suo gioco magari poco appariscente ma fatto di tocchi di prima, di ricerca della verticalizzazione oltreché di una ottima capacità di interdizione di dare quell’equilibrio al Boca che fino a pochi mesi fa mancava. Se a questi due si aggiungono la sublime intelligenza calcistica di Fernando Gago o la vitalità e la corsa di Meli o Erbes ecco che il Boca ha in questo reparto la capacità di sorprendere gli “odiati” rivali del River Plate.
I Millionarios invece non stanno attraversando un periodo particolarmente brillante. Il gioco stenta a decollare, si vive di giocate individuali e di “invenzioni” di un reparto offensivo che ha talmente tante opzioni da non capire ancora oggi, dopo 4 mesi di campionato, chi sono gli attaccanti titolari o le riserve. Di certo ai “Millionarios” le alternative nel reparto avanzato non mancano. Teo Gutierrez è probabilmente il più talentuoso di tutti, Rodrigo Mora sa trovare la porta e i suoi continui movimenti su tutto il fronte d’attacco lo fanno risultare difficilmente marcabile, Fernando Cavenaghi che pur con una mobilità ormai assai limitata è ancora letale negli ultimi 16 metri e poi c’è la “banda” di ragazzotti formata da Sebastian Driussi (molto probabilmente in campo nella prima sfida di campionato di domenica sera) Giovanni Simeone, il promettentissimo figlio del “Cholo” e Lucas Boyè, altro attaccante da futuro assicurato. Dove il River del “muneco” Gallardo è mancato è invece proprio nella costruzione del gioco dove soprattutto Leonardo Pisculichi, assolutamente strepitoso nella stagione scorsa, è invece piuttosto apatico e poco decisivo in questa in corso.
Insomma, partite apertissime dove spesso e volentieri saranno le giocate individuali o, come spessissimo accade, la capacità di gestire i nervi in partite di questo genere che spesso finiscono con meno di 22 giocatori in campo al fischio finale. E da questo punto di vista i giocatori “calienti” non mancano certo ! Primo fra tutto “el loco” Osvaldo, che da tifosissimo del Boca attende da una vita la possibilità di giocare contro gli acerrimi rivali biancorossi.
Non resta quindi che mettersi davanti alla tv o al pc per gustarsi queste partite davvero uniche nell’ormai sempre più globalizzato panorama del calcio mondiale.
Per chiudere una piccola serie di brevi ma eccellenti documentari su questa partita, uno dei quali realizzato qualche anno fa dalla televisione inglese dopo che l’OBSERVER, stimato quotidiano britannico, concluse che il derby RIVER – BOCA era in cima alla lista dei “50 avvenimenti sportivi da vedere almeno una volta nella vita” …