Nel calcio moderno se, come nel caso di questo giovane giocatore del San Lorenzo, non arrivi nemmeno ai 170 cm di altezza puoi cavartela solo in due modi: con un tecnica fuori dal comune e con un coraggio da leone.
Queste sono sicuramente due doti che a Bautista Merlini, giovanissimo attaccante del San Lorenzo, non mancano di certo.
Cinque anni fa, quando non aveva ancora 17 anni e giocava nelle giovanili del Platense, i dirigenti del Club ed in particolare il DT Marcelo Espina furono molto chiaro con i genitori di Bautista, la madre Mercedes e il padre Claudio.
“Voi siete di bassa statura e Bautista è destinato a non crescere più di tanto. Ma se non lo irrobustiamo un po’ non avrà alcuna chance di giocare in Primera … e sarebbe un peccato perché ha tutte le qualità per farlo.”
I genitori, di comune accordo con la società, decisero di affidarlo ad un nutrizionista che in breve tempo diede consistenza ai muscoli di Merlini.
Le sue prestazioni migliorarono clamorosamente e solo un anno dopo c’erano una pletora di Club a cercare di accaparrarsi le prestazioni della giovane ala.
La spuntò il San Lorenzo.
Il resto è storia recente.
Dapprima il titolo nel 2015 con la squadra riserve e ora, da quasi un anno, titolare inamovibile del Club di Boedo tanto caro al Santo Padre.
Solitamente “El Mago” (così viene chiamato da tifosi e compagni di squadra e non solo per l’assonanza del cognome ad mago più famoso di lui) gioca sulla fascia sinistra nel 4-2-3-1 utilizzato prevalentemente dal “Ciclon” anche se il suo piede naturale è il destro.
Ma adora rientrare verso il centro, presentarsi al tiro, servire assist invitanti o “chiamare” l’1-2 con i compagni di reparto.
Di lui colpiscono la velocità, soprattutto nei primi metri, e in modo particolare un dribbling devastante e ubriacante.
Ma ci sono due qualità “morali” forse ancora più importanti, di quelle che fanno i calciatori VERI.
La prima è il coraggio e la spavalderia quasi con cui si butta nella mischia, affrontando avversari assai più robusti e strutturati di lui, prendendo botte senza mai farsi intimorire. La seconda, forse ancora più importante, è che durante il match non si nasconde mai, rendendosi sempre disponibile a ricevere palla anche in situazioni delicate o anche dopo un errore o una palla persa.
Chi gioca a calcio sa quanto conti questo aspetto.
Paragoni ? Difficile e impietoso al momento.
Ma il suo fisico, la sua velocità, il suo dribbling e soprattutto il suo carattere lo fanno assomigliare al “Papu” Gomez, un altro che in un calcio sempre più di giganti sa farsi valere ad altissimo livello e come lui passato dal San Lorenzo prima del trasferimento in Italia al Catania.
Per chiudere un’altra nota “rara”: Bautista ama studiare, intende laurearsi ed è più facile vederlo con un libro fra le mani che ai comandi di una Play Station.
Insomma … una mosca bianca.
Qui sotto con uno degli idoli assoluti di Bautista.
A seguire un piccolo video dove poter ammirare alcune giocate di questo promettentissimo ragazzo.